Più soci e finanziamenti nel 2014

Il 2014 si chiude con ottimi risultati di gestione e numeri che, rispetto all’anno precedente, crescono sia a livello di numero complessivo di soci che di affidamenti garantiti. Nel corso degli ultimi dodici mesi, infatti, abbiamo superato la quota delle 11 mila soci (11 mila 39 per l’esattezza) grazie ai 436 nuovi soci entrati a far parte dell’ente nel corso del 2014.

Una cifra, questa, ulteriormente ampliata dopo la fusione con Confidi Artigiani e Pmi Trieste – attiva dal 1° gennaio – che ha fatto salire il totale dei soci sino alla quota di 12 mila 558.

«I dati del 2014 sono considerevoli – ha confermato il presidente Roberto Vicentini –. Anche per le prime settimane del 2015, inoltre, abbiamo registrato un ulteriore aumento delle domande di adessione e, in parallelo, di quelle di garanzia». Un discorso, quello dei soci, che si muove sulla stessa linea degli affidamenti e dei finanziamenti garantiti da Confidimprese FVG durante lo scorso anno. Numeri alla mano le garanzie hanno raggiunto la quota di 164,8 milioni di euro di cui 126,4 a breve termine e 38,4 in un periodo medio–lungo, per 4 mila 583 linee garantire e poco meno di 3 mila pratiche. «Rispetto ai dati dell’anno precedente – ha continuato Vicentini – gli affidamenti garantiti sono aumentati del 2 per cento. Un buon risultato soprattutto se consideriamo come nel panorama del nord Italia i confidi abbiano invece registrato, in media, un calo compreso tra il 10 e il 15 per cento».

E il ruolo di Confidimprese FVG, al pari degli enti simili, diventa ancora più importante se considerato all’interno di uno scenario economico in cui la propensione delle banche alla concessione di liquidità alle Pmi del territorio è ancora limitata. «L’accesso al credito resta, in generale, difficile – ha confermato Vicentini –. Le banche, normalmente, richiedono ancora maggiori coperture. Per alcuni istituti questo è anche conseguenza degli esiti non del tutto positivi dei loro “stress test” sugli assorbimenti patrimoniali: le aumentate sofferenze della clientela generano una necessità di maggiore patrimonio.